Saponara è un piccolo Comune della provincia di Messina, sito a poca distanza dal capoluogo.
Il paese si adagia a 180 metri sul livello del mare, sulle prime pendici del versante settentrionale dei monti peloritani, lungo il torrente Cardà, alla confluenza del torrente Perarella, corsi d'acqua che vengono poi a confluire e formare la grossa fiumara "Saponara".

Le frazione del Comune sorgono tutte lungo le rive di questa fiumara, un tempo ricca di acque vorticose: San Pietro, Scarcelli, Cavaliere e Saponara Marittima.
Il territorio di Saponara, dopo aver ottenuto nel 1953 l'autonomia da Villafranca, si estende per 26 km2 dal mar tirreno al monte Dinnamare con i seguenti confini: a nord il Tirreno, a sud il comune di Messina, a est Villafranca Tirrena (antica Bauso) e ad ovest Rometta (antica Rametta).


Nel XIII secolo, chi arrivava via mare sulla costa Nordorientale della Sicilia, dal tratto compreso tra le attuali Villafranca Tirrena e Rometta Marea, poteva essere avvistato in anticipo dal Castello di Saponara, una fortezza medievale situata in collina. Oggi del forte restano i ruderi, ma la storia del castello di Saponara ci racconta di pirati e saraceni avventurieri che sbarcavano sulla costa, non sempre con intenzioni amichevoli. Proprio per questo, la Sicilia è ricca di castelli-fortezze, che con le loro torri di avvistamento, proteggevano i centri costieri e l’entroterra. Sebbene non si abbiano moltissime altre informazioni sul forte, la posizione e la conformazione del sito, sembrano suggerire origini bizantine e anche la presenza di una vera e propria torre di avvistamento. Alcuni secoli più tardi, all'incirca nell'anno Mille, intorno al Castello si espanse il borgo medievale di Saponara. L’architettura del Castello di Saponara e le opere che custodisce Attualmente non è possibile visitare gli interni del Castello, in quanto il sito è costituito soprattutto da ruderi che appartengono a privati, ma è comunque possibile ammirarne la struttura e attraverso ciò che la storia del Castello di Saponara ci aiuta idealmente a ricostruirne le antiche fattezze. Il Castello sorge in cima a una collina a circa 314 metri sul livello del mare, protetto da una resistente cinta muraria dal percorso irregolare. Le mura e i locali del piano terra, sono costituiti da laterizi e pietre, in blocchi di varie dimensioni, tenuti insieme dalla malta. La posizione dei locali, fa pensare che in origine sul sito fosse presente anche una torre più alta, proprio quella dalla quale venivano avvistati i pirati. Cosa fare nel Castello di Saponara e nei dintorni La storia del Castello di Saponara stimola l’immaginazione dei visitatori, che a partire dai ruderi della fortezza possono scoprire un importante periodo della storia siciliana. Dopo aver ammirato il Castello sulla collina, potrete visitare l’altra costruzione più antica del borgo, ovvero la Chiesa Madre di San Nicola di Bari in Piazza Matrice, costruita nel XVI secolo e dedicata al Santo Patrono, che consigliamo di visitare anche all’interno. Passeggiando per le vie del centro, troverete delle antiche fonti come quella del Bottesco, la fontana dove le donne del paese si recavano a lavare i panni, come da tradizione. Qui potrete scoprire un altro tratto di storia del borgo, perché il nome del paese deriva proprio da una pianta che in passato cresceva rigogliosa nella zona e veniva usata per ricavare un detergente con cui lavare i panni, la Saponaria Officinalis. Dopo aver fatto una passeggiata nel centro storico di Saponara, godendo del bellissimo panorama collinare che circonda il paese, scendete verso la costa, dove ad appena 5 km di distanza, troverete la frazione di Saponara Marittima, l’affaccio al mare del borgo.

Le origini medievali

Il centro è di chiara origine medievale, lo testimoniano i resti del poderoso castello che dalla rocca continuano a dominare quello che rimane del contado. E' anzi verosimile che su quell'altura sin dall'alto medioevo sia esistita qualche opera fortificata, poi adattata a castello o ricostruita in epoca successiva alla conquista normanna della Sicilia.

I ruderi del castello costituiscono l'elemento locale più antico; infatti la tipologia della struttura potrebbe avvalorare la tesi di una sua origine anteriore al mille. Si tratta solo di un'ipotesi, la quale, però, se confermata, anticiperebbe al XI - X secolo l'origine di Saponara, il quale certamente è nato in funzione della suddetta struttura difensiva.

La documentazione è scarsa, ma da quella esistente sappiamo che quale dote maritale, concessione, privilegio, lascito, investitura, baronia, ducato, Saponara, dal 1353 al 1804, fu possesso delle più nobili famiglie siciliane che avevano ingerenza politica nella Val Demone, del cui comprensorio faceva parte.

Sappiamo da Vito Amico (1778) che il paese venne insignito del titolo di ducato nell'anno 1650 per privilegio di re Carlo, e che era situato in una valle amena piantata ad alberi fruttiferi, che a metà '700 era sovrastato da un castello già in rovina mentre era "elegante e magnifico" il palazzo baronale nel cui atrio sgorgavano "perenni fonti di acque".

L'ultimo duca di Saponara fu Giuseppe Alliata Moncada che ottenne l'investitura nel 1805 e la mantenne fino al 1825, anno in cui la cittadina divenne comune autonomo assieme a Villafranca, con la denominazione di Saponara - Villafranca.

Le tradizioni

Come ogni comunità, anche Saponara ha collezionato, nel corso dei secoli, tradizioni derivate da vicende storiche e usanze strettamente legate a fattori economici, sociali, culturali.

Ogni popolo per affermare la propria identità ed acquisire connotati ben definiti ha bisogno di ripercorrere a ritroso la sua storia per individuarne le origini, leggerci dentro e fissarne i confini. Spesso, là dove la memoria viene meno ed il documento è lacunoso, intervengono in soccorso la leggenda e il mito in cui fatti e personaggi risultano amplificati dalla fantasia e dalla tradizione per quell'esigenza, tipicamente umana, di esemplarità ed esaltazione di quanto dall'uomo derivi ed a lui sia appartenuto.

Pertanto nasce la necessità, in una comunità intelligente, consapevole di se stessa e delle sue origini, proiettata sì nel futuro ma allo stesso tempo ancorata alle radici generatrici, di ricercare, studiare, custodire gelosamente e perpetuare le tradizioni che il tempo le ha generosamente "consegnato". Riguardo a ciò gli abitanti di Saponara hanno sempre dimostrato una spiccata sensibilità ed hanno valorizzato il loro patrimonio culturale anche fissando, nel corso dell'anno, delle ricorrenze che investono sia l'ambito religioso che quello folklorico, attirando, nel primo caso una gran folla di fedeli, nel secondo di estimatori e cultori del genere o di semplici curiosi in cerca di qualche ora di divertimento e spensieratezza.